9 mag 2011

Fellatio e copridivani

Conversazione casuale tra Mia e Dino.

omg ma tra le keywords di CdS c'è la felicità è fare un pompino
huhauahauahau idolo
lol
potrei in parte concordare
già. io concordo in pieno invece
LOOL
non valeeee
per te è sfoderabile
yihyih
eh? O_o
doppio
non ho sbatti di dare un senso a ciò che ho detto
"sfoderabile" è tremendo
mi dà l'idea di quei copridivani double-face
sìsì
esatto
quello

8 mag 2011

Addendum: Proprio non possiamo fare un discorso serio

La scorsa notte ero davanti al monitor delle partenze, che cristavo, al telefono con mia madre, perché mi avevano cancellato l'ultimo treno per tornare a casa, che ancora non aveva capito bene cosa stesse succedendo, quando arriva una ragazza in bicicletta, scivola e cade. Si rialza e fa «Tutto apposto, tutto apposto!»

Eh no, neanche con mia madre, nemmeno quando rischio di dover bivaccare in stazione per tutta la notte, riesco a fare un discorso serio.

17 apr 2011

Non possiamo cominciare un discorso serio che...

Io e Mia è impossibile che riusciamo a finire un discorso serio. Sia perché siamo inequivocabilmente dei deficienti, sia perché la situazione ci odia e ci mette sempre i bastoni fra le ruote. Qualche esempio.

Al parchetto, un giorno, stavamo parlando di cose serissime, quando dal nulla spunta fuori un chihuahua, corre velocissimo verso di noi, come un indemoniato, fa un giro di boa intorno alla nostra panchina – senza rallentare – e torna da dov'è venuto. Suscitando la nostra ilarità e facendoci perdere il filo.

Lo stesso giorno, nello stesso parchetto, sempre mentre stiamo cercando di parlare di cose serissime, dei bambini che prima si stavano facendo i cazzi loro lontano, dall'altra parte del parchetto, si avvicinano, si mettono a giocare sul miserrimo scivolo davanti a noi e uno di loro, vedendomi a torso nudo, grida: «Ma si crede di essere in piscina??»

Un altro giorno, sulle romanticissime – e normalmente silenziosissime, tranquillissime – panchine davanti al cimitero, io e Mia stavamo discutendo di argomenti importanti, ma non riuscivamo ad addentrarci nella questione che nel giro di un'ora siamo stati interrotti, – nell'ordine – da:

  • una comitiva di ciclisti,
  • un tizio su un chopper con il rock&roll a palla, come se fosse sulle strade della California,
  • due tipi dall'aria non troppo mentalmente registrata che ci passano a fianco dicorrendo amabilmente di ragadi.

Oggi la perla finale. Nel parcheggio dietro casa di Mia – dove spesso amiamo barboneggiare – si stava parlando di cose importanti (oltre a decidere il menù di venerdì prossimo "Venerdì blasfemo" a base di quanto di più grasso ci possa venire in mente) quando, proprio mentre Mia proferiva la parola "bombare", passa il suo vicino di casa. Pochi minuti più tardi, quando la conversazione si era fatta parecchio più seria, da una casa di fronte si apre una porta ed escono due carlini, che dopo aver appositamente attirato la nostra attenzione abbaiando, subito si ingroppano.

Morale della favola: no, non possiamo parlare di cose serie io e Mia, solo di cazzate. Noi ce la mettiamo tutta, ma è il mondo stesso che ce lo impedisce.

2 apr 2011

Felicità è / 6

...avere un attacco allergico appena dopo mangiato e starnutire risotto.

31 mar 2011

Cose da non dire davanti a tuo padre

(dopo un'intensa sessione di aerobica)
«Che caldo! Ho le chiappe bollenti.»

28 feb 2011

Memoria uditiva

«Come si chiamavano i bimbi di papà castoro? Calì, Battona e Besciamel? (Battona è quello che non mi ricordo)»

«Caline, Grignote e Benjamin (grazie Wiki)»

«Non penso proprio. Sono Calì Battona e Besciamel. Al massimo Calì Mignott e Besciamel


My loneliness is killing me

L'ultima freschissima allucinazione di Dino, sul suo blog.

8 feb 2011

Sottofondi

Scena. Io, Mia e Mary che chiacchieriamo in salotto, con Padre che di spalle sul divano guarda la televisione. Stiamo parlando di cose importanti, non proprio dei massimi sistemi, ma neanche pizza e fichi. A un certo punto devo interrompere Mia:
«Scusa, non voglio ricordare questa conversazione con le tue frasi inframmezzate a quelle dell'imitazione di Donna Assunta

4 feb 2011

Violetta, 100ml

Entrando nella camera ho scoperto che Madre mi ha messo sulla scrivania un grosso "diffusore di fragranza" alla viola.

Forse un modo gentile per dirmi che puzzo?

Foto: (CC-SA) Jerzy Opioła via Wikipedia

3 feb 2011

[Repost] Godo

Ripubblico questo post che ho scritto il 21/11/2009 e che ho dovuto ritirare subito dopo averlo pubblicato, su richiesta dei personaggi coinvolti. Ora che l'impasse è finita, non ho più motivo di tenerlo nel cassetto. Enjoy.


Se qualcuno fosse entrato in camera mia un una settimana fa esatta mi avrebbe trovato a esultare da solo, con la bocca aperta, davanti alla finestra, in silenzio. Avrebbe probabilmente pensato che ho dei problemi mentali. Invece stavo solamente origliando mia sorella che stava lasciando al telefono il suo ragazzo.

Normalmente non è elegante esultare quando una coppia si smembra. Invece stavo provando proprio quella gioia viscerale, che ti fa contorcere sulla sedia, alzare, camminare avanti indietro, gesticolare e desiderare di gridare fuori dalla finestra «Evvaiiiii!!!!». Mi sono trattenuto dall'urlare solo per non rovinare il magico momento.

No, non è cinismo fine a se stesso. È solo la fine di una tortura.

P.S.: Scrivere questo post senza infilarci neanche un esiste o per ogni è stato una sfida. L'algebra nuoce gravemente alla salute, sappiatelo.

Update una settimana esatta dopo: il giorno stesso si sono rimessi insieme. Ma stasera si sono di nuovo lasciati, stavolta - si spera - definitivamente.

29 gen 2011

"E poi gnam": il sesso orale spiegato a Mia

«Mi devi spiegare delle cose sul sesso orale... perché nel fare un pompino... no, non mi piace chiamarlo così...»

«E come lo chiamiamo? Bocchino? Anzi no, Italo!»

«Sì perfetto! Allora, quando voglio fare un Italo, il mio problema è l'inizio, non so come cominciare...»

«Guarda, a me piace prenderla alla larga, non mi piace dare l'impressione "Hey, ti sto per fare una pompa!" oppure l'impressione di sottomettermi e di fare un favore.
Prima di tutto, mi piace partire dall'alto, leccando prima il collo, poi i capezzoli, poi sempre più giù, poi qualche leccata o pernacchiotta sulla pancia... e poi gnam!»

(...)

«Ma quindi devo tenerlo con una mano quando faccio un Italo?»

«Se vuoi sì, ma non è necessario. Ad alcuni però piace se mentre lo succhi ne stimoli la base con le mani.»

«Qunidi un movimento così, un po' come quello di una sega? Ma non voglio chiamarla "sega"...»

«Allora chiamiamola... ummh... "L'enigmista"!»